Eventi e cultura
12 Giugno 2014
Erano già state fissate le date ed il contributo di 10mila euro. L'assessore: "L'offerta culturale per i giovani è in aumento"

High Foundation, Maisto: “Una doccia fredda”

di Redazione | 4 min

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high foundationDopo la notizia data da Estense.com sull’addio dell’High Foundation Festival, fioccano le polemiche e le più svariate opinioni su cosa abbia rappresentato la ‘funda’ nel panorama culturale estense in questi ultimi 14 anni, sui fattori che hanno determinato il suo lento declino, su cosa ne sarà del futuro culturale dei giovani della città e soprattutto di chi sia la responsabilità di questa scomparsa. In questa ‘caccia al colpevole’ le correnti di pensiero si dividono principalmente in due categorie: quelli che danno la colpa all’amministrazione comunale di aver gestito male la politica culturale della città finanziando le attività più ‘consolidate’ e quelli che, per contro, puntano il dito contro Andrea Malservigi aka dj Afghan, in rappresentanza di tutta l’associazione culturale New High Foundation, accusata di non aver saputo rinnovare ed organizzare al meglio il festival. Una cosa è certa, nel bene e nel male Ferrara si è dimostrata legata a questo evento che dall’inizio del nuovo secolo ha ridato vita notturna al parco urbano “Bassani” di via Bacchelli.

Eppure questa storia riserva alcuni colpi di scena. Al di là delle sterili polemiche, la notizia che l’ormai storica manifestazione di arte e musica era prossima a chiudere i battenti arriva come una doccia fredda anche per l’amministrazione comunale. “Il Comune ha sempre sostenuto il festival e anche per quest’anno aveva confermato il contributo di diecimila euro” spiega l’assessore comunale alla Cultura Massimo Maisto che aggiunge: “Prima del mio arrivo in assessorato, il festival non riceveva contributi. Da quando sono entrato in giunta, invece, l’High Foundation è l’unico evento a non aver subito tagli e, anzi, negli ultimi 4 anni ha ricevuto contributi di 10mila euro”. A supporto di questa spiegazione, Maisto porta ad esempio altri quattro eventi culturali della città: RockaFe, Zirkus, Totem Festival e Zuni Outdoor che ricevono a testa duemila euro, finanziamenti che, anche se sommati insieme, non raggiungono la soglia concessa all’High Foundation Festival.

Altro colpo di scena: le date del programma di quest’anno erano già state fissate. Era da gennaio che si susseguivano incontri tra Maisto e Malservigi per decidere come organizzare il festival, se puntare ad una versione differente a giugno o se optare per una manifestazione più breve a luglio. Alla fine la manifestazione, seppur in versione più breve, si sarebbe svolta a luglio ed erano state messe nero su bianco le date. Ma non finisce qui: martedì 10 giugno, proprio durante l’annuncio di Estense.com della fine del festival, era previsto un incontro tecnico in questura per richiedere i permessi. Un appuntamento ‘boicottato’ dagli organizzatori attraverso un’email: “La mattina dell’incontro – racconta Maisto – ho ricevuto un’email da Aics (associazione italiana cultura e sport, di cui l’High Foundation era affiliata) in cui si diceva che non si sarebbero presentati alla riunione perché il festival non si sarebbe più fatto. È stata una doccia fredda anche per me”. Una realtà dei fatti confermata dallo stesso Malservigi: “Per organizzare un evento come questo, devi andare avanti se hai delle possibilità. I fondi concessi dal Comune coprivano solo le strutture di messa a norma e non la realizzazione dell’intero festival, gli artisti vanno pagati. Noi abbiamo sempre cercato di fare tutto il possibile, abbiamo pagato l’inferno, ma le risorse non bastavano nonostante il prezioso aiuto di Maisto”.

A dispetto della stessa visione dei fatti, comunque, le opinioni su quello che sarà il futuro dei giovani a Ferrara sono discordanti. “In questa città bisogna creare un futuro per la cultura – commenta dj Afghan – prima facendo i dischi e poi promuovendo gli spettacoli. Qui manca un entroterra culturale forte e l’High Foundation serviva proprio a questo, a riunire le persone e a sentire le loro opinioni”. “Mi dispiace perché ho sempre difeso e contribuito a questa manifestazione ma non sono d’accordo sul fatto che ci sia solo l’High Foundation o la morte” dichiara a sua volta Maisto, rispondendo alle critiche secondo cui lo scenario musicale estense sia di una povertà assoluta. “In questi anni sono nati Reload Music Festival, Totem Festiva, Zuni Outdoor e Secret Garden – conclude l’assessore – quindi mi sento la coscienza tranquilla perché l’offerta culturale per i giovani è in aumento rispetto agli altri anni”.

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